Scheda 39
Tuthmosis III
Tuthmosis III - II parte
Il lungo periodo di coreggenza del giovane Tuthmosis III, fu sostanzialmente improntato sulla scia della politica attuata da Hatshepsut, ovvero, illuminata dal punto di vista artistico ed architettonico, tanto che si può tranquillamente parlare di un'autentica svolta e innovazione in tale campo. Il regno era sufficientemente stabile sotto l'aspetto militare e politico in quanto, Tuthmosis I, padre di Hatshepsut, rese sicuri i confini dell'Egitto e la regina, grazie ad un'accurata politica, riuscì ad evitare guerre.
In questo clima di stabilità, il giovane Tuthmosis III fu cresciuto e preparato al giorno della successione, avvenuta il XXII anno di regno, il decimo giorno del secondo mese della stagione di peret, il periodo autunnale.
Non solo guerre
Da unico sovrano, Tuthmosis III mantenne il raffinato gusto ereditato dalla tutrice.
Molti edifici e templi furono realizzati da Hatshepsut che, sovente, inserì tra le decorazioni anche cartigli e raffigurazioni del giovane re. Le grandi innovazioni artistiche introdotte dalla regina furono riprese ed amplificate da Tuthmosis III, dimostrando di non essere solo un validissimo guerriero e stratega ma anche grande uomo di cultura e belgusto.
A riprova di ciò sono le numerose statue del re ed i rilievi di rara bellezza, caratterizzati dal profilo lievemente aquilino magnificamente reso dagli artisti di corte, abili nel raffigurare il sovrano in tutta la sua magnificenza.
Fu grande costruttore tanto che le sue opere sono sparse oltre i confini dell'Egitto, a testimonianza della grandezza del personaggio e l'importanza che ebbe nella storia della civiltà nilotica.
A Tebe Ovest fece edificare un tempio chiamato Heneqet-Ankh, mentre a Deir el Bahari modificò un tempio dedicato ad Amon appartenuto ad Hatshepsut detto Kha-Akhet. Questo edificio si trova tra il grandioso tempio della tutrice e il tempio di Mentuhotep II ed è molto più piccolo dei due. Lo fece ampliare erigendo un colonnato di fronte la facciata d'ingresso alla grande sala ipostila, strutturata con due file di quattro colonne maggiori circondate da altre tre file su tutti i lati. Questa anticipava, come consuetudine, il santuario, circondato da altre sale minori: il complesso fu ribattezzato Djeser-Akhet.
A Karnak, Tuthmosis III fu colui che maggiormente ampliò il vasto complesso templare di Amon. Fece edificare l'Akhmenu, una grande sala destinata alla celebrazione della festa Heb Sed, da cui si accedeva ad un complesso di camere di cui una, il "giardino botanico", merita particolare attenzione, in quanto vi sono registrate e riprodotte le piante asiatiche riportate dal sovrano dalle molteplici campagne militari. Ciò evidenzia la grande cultura di Tuthmosis III, uomo sì guerriero, ma dai molti interessi, visto che sembra modellasse anche vasi nei momenti di riposo (probabilmente con riferimento al dio creatore Khnum).
Il bellissimo e grande lago artificiale del complesso di Karnak lo si deve proprio a Tuthmosis III, altro omaggio ad Amon, nelle cui acque sacre, scendendo da apposite scale, i sacerdoti potevano purificarsi e accanto al quale fece erigere un chiosco.
Il grande re lasciò la sua indelebile memoria su tutta l'area sacra realizzando anche un'altra cinta muraria intorno a quelle esistenti. Fece costruire il sesto e il settimo pilone, lungo la via che conduce dinanzi al tempio eretto da Hatshepsut e al santuario del Medio Regno oltre due pilastri con gli emblemi del Nord e del Sud del paese.
Tuthmosis III amava molto gli obelischi: vanno almeno ricordati quelli oggi sparsi per il mondo, in primo luogo il più grande, eretto oggi in Piazza San Giovanni in Laterano a Roma, uno in Central Park a New York, uno a Istambul ed infine uno anche sul Tamigi a Londra.
Menzione particolare meritano i celebri "Annali" in cui sono esaltate le imprese e le vittorie militari del grande re, ben visibili ancor oggi sul sesto pilone del complesso di Karnak. Si tratta di un documento di grande importanza in quanto è la cronaca delle sue compagne militari. L'opera monumentale è tratta da documenti ufficiali scritti su papiro e pelle: la celebrazione ma anche la conferma delle imprese grandiose del faraone. Pur concentrando molti dei suoi sforzi artistici ed architettonici sul complesso dedicato al dio Amon, per il quale fu consacrato e per la cui volontà era divenuto erede al Trono delle Due Terre, Tuthmosis III edificò monumenti e lasciò il suo ricordo in tutto il territorio egizio, con lui mai così vasto. Con le sue campagne militari si spinse, probabilmente, fino all'Eufrate ed oltre ma è certo che lasciò nella zona una stele a fianco di quella del nonno Tuthmosis I, anche lui grande conquistatore.
In Nubia, Tuthmosis III edificò molte strutture e modificò templi esistenti nelle principali località della regione: a Ellesiya, Semna, Kuban, Qasr Ibrim, Gebel Dosha, Buhen, Kumma, Sai, Tabo e Gebel Barkal dove spicca un grande tempio dedicato ad Amon con il caratteristico viale degli arieti: in tutto l'Egitto splendeva il suo nome.
Le grandi opere architettoniche edificate da Tuthmosis III a Karnak ed in tutto il regno, servirono anche e soprattutto ad esaltarne la magnificenza. D'altronde, l'Egitto della sua reggenza conobbe la massima espansione territoriale: Tuthmosis III andò oltre le conquiste del nonno Tuthmosis I, ripercorrendone le orme guerriere. Per consolidare lo stato, il grande faraone condusse campagne militari in Asia e in Nubia, ampliando e rafforzando i confini dell'Egitto come nessuno aveva ed avrebbe fatto.
Fine - II parte