Scheda 44
Thot
Djehuty (dhwtj) è il nome originale egizio di un’importantissima divinità divenuta popolare attraverso la sua designazione greca correntemente utilizzata: Thot, Dio raffigurato come uomo avente testa di Ibis.
Probabilmente, la sua origine geografica è da collocarsi nella regione del delta del Nilo, dove, il XV Nomo, sin dall’epoca predinastica, aveva proprio l’ibis come emblema.
Possiamo considerare Thot una divinità “aristocratica”, se vogliamo meno popolare di Osiride ed Iside nella vita quotidiana ma la cui natura era essenziale alla vita del Regno sia terreno sia nell’aldilà. Thot era il dio supremo della conoscenza, materiale e spirituale, era il Signore della parola e della scrittura ritenute sacre, dei testi incisi sulle pareti di templi e tombe, era patrono degli scribi, titolare delle scienze e simbolo di saggezza, mago degli dei e per questo rispettato e temuto dalle divinità stesse.
Sapienza del Regno
Thot era colui che deteneva le chiavi della sapienza dell’Egitto, terrena ed ultraterrena, dato che proprio lui registrava, nella stanza della psicostasia, il nome del defunto degno di accedere alla vita eterna: senza la sua “firma” il defunto era divorato da Ammit, pertanto, per la sua funzione di “cancelliere” nel giudizio divino assunse anche un ruolo protettivo.
La natura puramente divina di Thot è confermata anche dal fatto che, come rappresentante di Ra egli accompagnava il dio-sole nel suo viaggio diurno e illuminava il firmamento la notte con la luna al fine di proteggere la luce dall’oscurità.
Il dio, per le sue caratteristiche, era rappresentato con in mano la tavolozza da scriba ed un pennello, inoltre, per la sua connessione con il calendario ed il tempo, sovente stringeva in mano una nervatura di palma quale simbolo dell’anno.
Il fatto che Thot fosse connesso al tempo ad alla sua registrazione è dato anche dai suoi epiteti “Signore del Tempo” e “Raccoglitore di anni” nonché la caratteristica di essere un dio lunare raffigurato come ibis con in capo una falce sormontata dell’astro notturno: sui cicli lunari era impostato uno dei calendari in uso presso gli antichi egizi.
Seppur la raffigurazione principale di Thot sia legata all’Ibis sacro, particolarmente venerato a Hermopolis ed Abydos, un’altra diffusissima rappresentazione del dio della sapienza è quella sotto forma di babbuino.
Sotto tale forma Thot fu particolarmente venerato ad Hermopolis dove, già in epoca arcaica esisteva una divinità-babbuino (Wdj-Wer). Con il trascorrere del tempo e per il sincretismo religioso diffusissimo nella teologia egizia si ebbe l’evoluzione arcaico-dinastica in Hedj-wer detto il “Grande Bianco”. Nell’Antico Regno, con l’accrescersi del potere del clero di Thot nella città di Hermopolis, le due divinità si fusero insieme dando origine all’aspetto cinocefalo del dio della sapienza, testimonianza questa, documentata ancor oggi dalle rovine della città di Thot in cui sono presenti due gigantesche statue di babbuini in quarzite.
Poiché Thot, scriba divino, era ritenuto l’inventore della scrittura geroglifica, patrono dei testi e della lingua, si capisce perché il babbuino si trovi spesso raffigurato seduto dietro gli scribi, in modo particolare nella statuaria, come simbolo di conoscenza e protezione. L’antica incarnazione di Thot con la luna fece si che, analogamente all’Ibis, anche i Babbuini furono talvolta rappresentati con disco lunare e falce sul capo così come il legame con il tempo, la cronologia, fu rimarcata con la rappresentazione di babbuini lungo i bordi di orologi ad acqua.
Voce degli Dei
Il Dio, nelle evolute e variegate cosmogonie egizie svolgeva un ruolo centrale ed in ogni importante centro del regno assumeva un carattere differente. A Hermopolis Thot è il demiurgo che crea il cosmo con la parola, a Memphis è la lingua di Ptah nella creazione, a Heliopolis diviene lingua o cuore di Ra. Intorno alla figura del dio nascono racconti e leggende come il celebre “Mito della Dea Lontana” in cui Thot è lo scaltro dio che placa la furia della dea con un trucco. Il racconto di Satni, imperniato sul Libro di Thot, era una raccolta di formule magiche che avrebbe reso ogni uomo più potente degli dei.
Per la sua fama di mago e saggio il Dio, con il nome di Hermes, andò incontro a un’evoluzione particolare in epoca greco-romana. Da guida per il defunto riconosciuto dai Greci mutò in Ermete Trismegisto, il “Tre volte potente” venerato in tutto l’impero romano sulla cui figura nacquero innumerevoli culti misterici arrivati sino ad oggi attraverso riti propiziati di varie società segrete, a rimarcare la sapienza misterica che dall’alba della civiltà egizia è detenuta da Thot.
Fine