Scheda 35
Il Sincretismo
Le ricerche archeologiche sembrano confermare l'origine sahariana della civiltà egizia, discendente di quelle popolazioni che si spinsero lungo le rive del Nilo al crescere del deserto.
L'evoluzione della religione egizia inizia proprio nella preistoria, periodo in cui le genti stanziatesi lungo il fiume si avviarono verso una forte ed evoluta civilizzazione.
Gli effetti dell'unità
Le prime tribù e i primi clan avevano un loro preciso pantheon, in genere costituito da divinità animali o, in ogni caso, ad elementi fortemente legati alla terra, al territorio, spesso simili tra loro. L'evoluzione sociale, la nascita delle prime grandi città, dei primi Regni che condussero nei secoli all'unità dell'Egitto sotto un unico sovrano, originarono il sorgere di una teologia predominante.
All'evoluzione sociale e statale in senso unitario si adeguarono anche le esigenze religiose: il culto nelle moltissime divinità delle origini confluì, nei centri principali, in un vasto sistema teologico in cui ogni divinità aveva un ruolo in una grande cosmogonia. Essendoci molte città di grande importanza politica, economica o religiosa, si formarono più sistemi, un complesso politeismo vincolato ai singoli potentati con un preciso equilibrio. Con la nascita dello Stato Egizio si crearono pochi sistemi teologici organizzati, che videro il confluire delle divinità più importanti delle varie capitali verso un'unica divinità: è appunto questo il processo di sincretismo, la fusione di più divinità tra loro affini in un'unica principale entità statale. Questo processo non è da confondersi con il monoteismo, in quanto il dio statale principale era sì l'espressione della fusione degli innumerevoli dei tra loro simili del passato, ma era parte di una cosmogonia evoluta e ricca di divinità. Un tipico esempio è il caso di Osiride, divinità statale nell'Egitto unito ma prodotto del sincretismo preistorico. Inoltre, il dio dell'Aldilà era parte di un pantheon preciso ovvero del complesso politeismo che contraddistinse l'Egitto dalle origini alla caduta.
Solo Aton, nel periodo amarniano, fu elevato a unica divinità, ma la breve parentesi monoteista si infranse contro le millenarie tradizioni politeiste dell'antico popolo del Nilo.
L'evidente fusione
Osservando la religione egizia, si noterà come alcune divinità abbiano attributi comuni che si riferiscono a caratteristiche intercambiabili come, ad esempio, le corna di vacca, il disco solare, lo scettro was e altri ancora. Questi attributi simbolici sono frutto del sincretismo, il fenomeno per cui nella filosofia religiosa egizia erano fuse insieme differenti divinità affini.
Analizzando le molte divinità egizie ci si accorge di come tale meccanismo fosse sistematicamente presente. Il dio principale di Menphi, Ptah, assimilò Osiride e Sokar divenendo, in Bassa Epoca, la divinità composita Ptah-Sokar-Osiride.
Un esempio che chiarisce il concetto di sincretismo verso le divinità, a prescindere dalla loro origine geografica, è dato dall'ariete nubiano, venerato a Kerma e nel resto della Nubia, che si fuse con l'importantissimo dio Amon.
Le divinità femminili Tefnut e Sekhmet, dall'aspetto leonino, sono tutte forme della Dea Lontana, legate a Hathor, Iside e Mut che ne rappresentano i vari aspetti (protezione, bellezza, magia, ecc…) e viceversa, a loro volta vincolate per sincretismo ad altre divinità come ad esempio Bastet.
Il dio Khnum, colui che modellava il corpo ed il Ka degli uomini, a volte era rappresentato con quattro teste ad indicare il sincretismo che univa in lui i vari elementi dell'universo: Ra, il sole e il cielo; Osiride, l'oltretomba; Geb, la terra; Shu, l'aria.
Considerando il dio Amon notiamo che appare associato ad altre divinità divenendo Amon-Ra, Amon-Min e, addirittura, in un inno in suo onore nel tempo di Amenhotep II si fondono Amon, Ra, Min, Khepri e Atum.
Hedj-wer, una divinità babbuino di Hermopolis, diede origine ad uno degli aspetti di Thot; Ra, per sincretismo, generò la divinità nota come Ra-Harakhte.
Il dio ariete della città di Mendes, Banebdjedet, è un caso indicativo adatto a comprendere e spiegare il concetto di sincretismo, in quanto era considerato allo stesso tempo "vita" di Ra, di Shu e di Geb", nonché Ba di Osiride.
Politeismo "monoteista"
Aspetto importante da rilevare è che, parallelamente all'unificazione politica dell'Egitto, si assistette all'unificazione degli dei delle varie città, anche se ciò fu più una tendenza in quanto non giunse mai a totale compimento. Un dio, infatti, non si sostituiva mai ad un altro, bensì, questi si sovrapponevano e univano i loro caratteri dominanti in una sola personalità. Sempre in riferimento ad Osiride, per la quale si ignora la forma originale, assimilò Anegty, dio di Busiride, al punto che quest'ultimo quasi scomparve ma i suoi attributi rimasero tipici del dio dell'Aldilà. In modo analogo Osiride assimilò Khenty Amenntyw, dio della necropoli di Abido, che ne assunse il carattere funerario. La tendenza al sincretismo andò accentuandosi con i secoli, tanto che verso la fine della storia egizia gli dei apparivano come una manifestazione differente di una forza unica di carattere universale. Tale concezione appare peraltro confermata da un passo del papiro di Leida in cui si afferma "Tutti gli dei sono tre: Amon, Ra e Ptah, coloro che sono senza pari. Amon è la natura nascosta; Ra è la testa; Ptah è il corpo… vita e morte dipendono da loro per tutto ciò che è. Amon, Ra e Ptah, che formano un totale di tre". Nel loro insieme è possibile identificare una trinità in cui Ra è la testa pensante, Ptah il corpo tangibile, Amon l'intelligenza invisibile alla cui legge tutto sottostà.
Fine