Philae - Duat Antico Egitto

L'Antico Egitto tra Storia e Mito!
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Scheda 24
Philae
Philae

Alto Egitto, Isola di Philae - 24° 02' N, 32° 54' E.

Philae è il nome greco di un'isola che si trova circa 5 Km a sud di Assuan, alla prima cateratta del Nilo, sul confine fra Bassa Nubia e Alto Egitto. Su di essa sorgevano gli splendidi edifici dedicati al culto di Iside, forse la più grande divinità che l'Egitto dinastico abbia avuto, dato che il suo culto si diffuse in tutto il mondo allora conosciuto.

Grandi opere di salvaguardia

Il bellissimo complesso templare di Philae fu sommerso dalle acque allorché tra il 1800 e il 1900, poco a valle dell'isola, si costruì una diga sul Nilo al fine di realizzare un invaso, destinato a fornire
acque irrigue nella stagione di magra del fiume, con il risultato che i monumenti furono visibili soltanto in agosto e in settembre al momento dello svuotamento del bacino. Negli anni Sessanta del secolo scorso fu realizzata la grandiosa diga di Assuan che diede origine al vastissimo Lago Nasser, restituendo parzialmente dalle acque i monumenti di Philae, dato che l'isola si trova a valle del ciclopico sbarramento e la vecchia diga utilizzata solo parzialmente per regolare il bacino di accumulo irriguo.
Con le esperienze acquisite durante i lavori di salvataggio dei monumenti condannati dalla nuova
diga e tecnologie più avanzate a disposizione, si decise, tuttavia, di recuperare definitivamente anche i monumenti dell'isola di Philae. Tutto fu magistralmente smontato e trasferito sulla vicina isola di Agilkia, dove oggi si visita il complesso templare, totalmente modellata secondo le linee dell'isola originale su cui sorgeva il santuario di Iside, luogo di intenso pellegrinaggio edificato in età tolemaica.

I monumenti dell'isola

La bellezza del luogo rende i monumenti dell'isola di Philae davvero unici, restituendo ai visitatori belle sensazioni, presenti, senza dubbio, anche nel periodo di massimo splendore del complesso templare dedicato ad una dea dal grande fascino: Iside.
Procedendo da sud a nord, sulla riva del fiume, si possono ammirare i resti del padiglione di Nakhtnebef I, vicino all'attracco odierno, da cui parte il lungo colonnato del lato occidentale che arriva fino quasi all'altezza del primo pilone.
Sulla destra vi è il tempio fatto edificare in nome di Tolomeo IV Filopator e del re meroitico Arkamani, in un momento di rapporti pacifici fra Egitto e Nubia, dedicato ad Arensnuphis (una delle forme di Shu, dio dell'aria). Si sviluppano verso nord altri santuari minori, tra cui merita menzione quello dedicato ad Imhotep, e la porta di Tolomeo II, adiacente al primo pilone sul lato orientale.
Dall'attracco, un grande cortile con portici divergenti di epoca romana porta al primo e più grande pilone eretto da Tolomeo XIII; dietro, un secondo cortile ospita la "Casa della Nascita" (mammisi) opera di Tolomeo VII Neofilopator. Sulla destra, un portico da su alcune camere, in cui, nella più importante detta "sala meroitica", vi sono incisi testi interessanti della civiltà di Meroe.
A nord, dietro la "Casa della Nascita", si erge il secondo pilone, sempre di Tolomeo XIII, appoggiato al quale, c'è il vero e proprio tempio di Iside, composto da una sala ipostila in dieci colonne erette da Tolomeo VII Neofilopator, un santuario di Tolomeo Il Filadelfo e, sulla terrazza del tetto, una cappella funeraria dedicata a Osiride.
A sinistra del secondo pilone e del tempio di Iside, sorge la Porta di Adriano, mentre, appena a nord, un tempio dedicato a Horus. Sulla riva orientale, all'altezza del tempio di Iside, sorgeva l'edificio dedicato a Hathor. Poco più a sud la costruzione che da molti è considerata la più bella ed elegante dell'isola: il Padiglione (o chiosco) di Traiano, a forma di portico rettangolare, con quattordici colonne dai capitelli campaniformi decorati con motivi vegetali di loto e papiro. Questo, insieme con quello di Nakhtnebef I sono probabilmente da mettere in relazione con le processioni in onore di Iside che attraccavano e lasciavano Philae durante le cerimonie.
A nord, all'estremità settentrionale dell'isola, vi era la Porta di Diocleziano, dietro la quale, poco più a sud, sorgeva il piccolo tempio di Augusto. In ultimo, le mura di recinzione perimetrali ed i nilometri della riva occidentale, i preziosi misuratori delle piene del sacro fiume: il Nilo.

Testimone della fine

L'isola di Philae è localizzata nell'area di quella che ai tempi era la zona di confine tra Egitto e Nubia, un punto di incontro tra le religioni di due grandi civiltà dalle simili caratteristiche ma dalle distinte tradizioni. Nel complesso di Philae si veneravano anche divinità prettamente nubiane, in santuari edificati con caratteristiche egizie. Philae fu l'ultima dimora delle divinità della terra dei faraoni: nel 531 d.C Giustiniano inviò le sue truppe con l'ordine di chiudere o trasformare i templi pagani in chiese cristiane. L'Egitto era definitivamente al tramonto della sua millenaria storia e stava per abbracciare totalmente la religione cristiana: i Nubiani continuarono, però, a frequentare il sito venerando le loro divinità. A testimoniare la fine della millenaria civiltà egizia è anche la Porta di Adriano, sulla cui parte interna, davanti a un'immagine del dio nubiano Mandulis, fu graffita l'ultima iscrizione geroglifica datata al 24 agosto del 394 d.C ad opera di Esmet-Aakhom, scriba dell'archivio del tempio. Philae fu un notissimo luogo di pellegrinaggio anche in piena ascesa del cristianesimo egizio, dato che Iside, fu dea veneratissima anche fuori dei confini dell'Egitto, tanto che durante gli ultimi secoli precedenti la diffusione del cristianesimo, furono numerosissimi i santuari consacrati alla dea in tutto l'impero romano.
Il culto di Iside, radicato nella terra di origine, l'Egitto, era vincolato ai principi di regalità faraonica, in quanto la dea era la madre di Horus, il faraone regnante. E' probabile che il grande impegno profuso dagli imperatori romani nella costruzione del complesso di Philae dedicato alla dea, rientrasse nell'ottica di rimarcare la loro natura divina ed ereditaria al trono d'Egitto. Per imporre il loro dominio i vari conquistatori romani sancirono il loro legame con Iside, madre e moglie del Faraone, l'unico legittimato al governo delle Due Terre e lo fecero nella zona di confine con le popolazioni nubiane, dove più forte era la necessità di garantire la supremazia dell'impero romano.
Con riferimento al mito di Osiride, è bene ricordare che l'isola di Philae si trova di fronte quella di Biga, dove, per tradizione era ospitato il sepolcro di Osiride, rimarcando la forte simbologia religiosa e politica imperniata sulle figure della famiglia reale divina, vita dell'intero Egitto: Iside, Osiride e Horus.

Fine
Duat Antico Egitto
Duat, l'Antico Egitto tra Storia e Mito:
alla scoperta della Civiltà Egizia tra egittologia e misteri.
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