Scheda 27
Il Ka
Il Ka - II parte
Faraone nel "campo del suo ka" riceve una vita più lunga di un anno e offerte alimentari più abbondanti dal Nilo, proprio dal suo ka, affinché egli le consumi in sua compagnia. Ecco che il ka è assimilato nei gesti ad una persona fisica, reale, e si nutre di pane, consuma cibi vitali che sono riservati ai venerabili e al faraone, il quale dovrà fare offerta al ka degli altri faraoni, gli antenati. In quest'ottica rientrano le tipiche statue del ka, poste all'interno delle tombe, che ritraggono fedelmente il defunto con la funzione di sostituire il corpo fisico in caso di deterioramento. Quest'ultimo, infatti, doveva essere preservato e nutrito con apposite offerte, pena la perdita del ka, della vita. In origine queste statue non erano destinate ad essere viste da alcuno, ed erano sovente seppellite, poste nella tomba o nei templi funerari adiacenti. A tal fine, le tombe regali e più importanti erano dotate del Serdab, un locale inaccessibile destinato a contenere e proteggere proprio le statue del defunto e dotato di una o due feritoie comunicanti con la cappella funeraria, necessarie per ricevere le indispensabili offerte. La mummificazione e la struttura delle tombe erano rivolte al mantenimento
del corpo, anche sotto forma di statua in caso di decomposizione del cadavere, senza la quale il ka si sarebbe dissolto, l'uno dipendente dall'altro. A tale scopo, erano destinate anche le tipiche false porte presenti in molte sepolture d'alto rango, in cui era deposta una statua del morto nell'atto simbolico di attraversare le porte dell'aldilà. L'intento era di poter far entrare ed uscire il ka per ricevere le necessarie offerte di sostentamento, al fine di "rigenerare" l'esistenza spirituale e terrena attraverso i doni del Nilo, principalmente pane e birra.
L'eterno legame Horus - Osiride
Faraone è anche un fiore uscito dal ka che invoca e dona il proprio ka ad Osiride, affinché egli lo protegga da tutte le collere dei morti. Faraone "vive" con il ka e non si addormenterà in eterno perché egli veglia con il suo ka, dorme con il suo ka, perché la presenza di questo è garanzia della vittoria sul trapasso: "La tua potenza vitale non perirà, tu sei la potenza vitale".
Questa concezione rimanda all'essenza dello stato faraonico, un susseguirsi di Horus -Osiride. In Egitto la regalità aveva un carattere terreno ed ultraterreno, basata su una relazione tra vivi e morti. Il sovrano esercitava il potere supremo sul mondo in quanto intermediario, per mezzo del quale le energie divine dell'universo erano accessibili agli uomini. Questo potere era donato al re dagli antenati, i kau, motivo per cui il padre, sepolto nella sua dimora eterna, era fonte di potere per l'erede, ma per essere beato e funzionare come uno "spirito", il defunto aveva bisogno delle cure del figlio. Analogamente l'erede è forte in funzione della forza del ka del padre, da lui "nutrito" con venerazione e offerte. Horus era il re in trono, Osiride il padre morto che dimorava nell'Occidente, definito nei Testi delle Piramidi "Ka hotep" "il Ka in riposo" e se il re eseguiva i riti prescritti per il padre, questi diventava "un'anima" e la "potenza vitale" della vegetazione avrebbe ricominciato ad operare sulla natura: Osiride non esisteva senza Horus, così come questi era tale solo se garantiva fertilità all'Egitto, onorando il padre.
Una "forza universale"
Attraverso la presenza del Principio creatore sacro, il ka può mantenere la potenza vitale sulla terra, infatti, nei Testi delle Piramidi è scritto:
1. Il Principio (Atum) e il dio Terra (Geb) offrono al faraone e al suo ka una piramide e un tempio che sono installati in un recinto.
2. Il Principio mette il braccio sull'aria luminosa (Shu) e sul fuoco creatore (Tefnut) come il braccio del ka (e) il suo ka esiste in loro.
3. Il Principio mette le proprie mani sulla piramide come mano del ka (e) il suo ka esiste in loro.
Da quest'ultima frase è ben comprensibile l'importanza delle piramidi e la loro monumentalità, così come, in senso ampio, diviene comprensibile la particolare struttura delle tombe con il Serdab e le statue in funzione del ka.
Faraone è l'intermediario del Principio creatore, è abbracciato dal ka originario che ha donato una piramide. Alle origini, Shu e Tefnut, seppur esistenti, erano abbracciati dal Creatore, la Parola Divina, Atum, il quale li proteggeva imponendo loro il suo ka. Analogamente Faraone è abbracciato dal ka supremo e acquisisce "potenza vitale" da trasmettere a tutto l'Egitto.
Fine