Giza e la Duat - Duat Antico Egitto

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Giza e la Duat

Nel corso del tempo, a seguito di seri studi e continue ricerche, è maturata l'idea che la vasta necropoli edificata sulla Piana di Giza durante la IV dinastia ad opera degli antichi Egizi, sia frutto di un sofisticato e ben pianificato progetto unitario. Questa è la tesi sostenuta da molti ricercatori indipendenti i quali, analizzando scrupolosamente i vari monumenti del sito, sono giunti a considerare l'intera area sacra come unico elemento rispondente ad una logica pianificazione complessiva, sostanzialmente un progetto unitario. Tutto ciò in disaccordo con l'egittologia la quale afferma, senza ombra di dubbio, che le tre grandi piramidi di Cheope, Chefren e Micerino furono erette come opere distinte edificate in nome dei rispettivi sovrani.
Diversi sono gli studi che tendono a dimostrare l’esistenza di un preciso disegno generale complessivo dietro l'edificazione della grande necropoli menfita e una delle concezioni più innovative in tal senso è "L'ipotesi della planimetria Duat", la cui definizione trae origine dall'ipotetico intimo legame tra la mappa dell’Aldilà egizio descritta nel libro dell'Amduat e la disposizione dei monumenti edificati sulla Piana di Giza.
L'ipotesi della planimetria Duat si dimostra interessante perché potenzialmente in grado di provare che le piramidi e gli annessi monumenti furono eretti da tre distinti sovrani per ragioni di prestigio personale di fronte l’eternità ma in funzione di un progetto unitario sulla base della massima concezione religiosa riferità all'aldilà: la Duat.


La Sfinge di Giza che, maestosa, veglia sulla Duat

Le piramidi sono tombe?

Nell'ipotesi della planimetria Duat si ipotizza che il sito di Giza con le tre grandi piramidi e gli annessi principali monumenti come la Sfinge, i templi e le rampe cerimoniali, sia una vasta necropoli concepita sull'idea che gli egizi avevano proprio del loro Mondo Ultraterreno.
Contro di essa, però, vi è l'inconfutabile realtà dell'assenza, all'interno delle piramidi, dei corpi di Khufu, Khafre e Menkaure non essendo mai stati rinvenuti. Di conseguenza, mancando la prova materiale, le salme, appare opinabile l'idea che le tre imponenti costruzioni che dominano la Piana siano tombe, come stabilito in ambito scientifico. Ciò può apparire ancora più opinabile considerando che in nessuna piramide egizia sia mai stato rinvenuto un corpo, neanche in quella attribuita a re Sekhemkhet della III dinastia in cui il sarcofago fu trovato sigillato.
Molti ricercatori indipendenti affermano che le piramidi non sono tombe ma qualcosa di più complesso, monumenti ancora da studiare e capire. L'egittologia nega tale eventualità affermando senza dubbio la funzione funebre dei grandiosi mausolei.
Dov'è la verità? Com'è possibile avere la certezza che i monumenti di Giza siano tombe senza la prova scientifica inconfutabile, i corpi dei sovrani?
Affermare che le piramidi di Khufu, Khafre e Menkaure furono concepite solo come sepolcri appare ancora più difficoltoso in considerazione di un fatto apparentemente banale: la mancanza di suppellettili e decorazioni al loro interno.
Le antichissime sepolture delle prime dinastie erano corredate del necessario per il viaggio nell'aldilà del defunto.
Perché, quindi, nei colossi di Giza non è stato rinvenuto il benché minimo corredo funerario anche a fronte di probabili saccheggi e profanazioni?
I quesiti che la questione pone potrebbero essere molteplici ma soffermandoci su questi interrogativi principali è possibile tentare di capire se le piramidi erano solo tombe o qualcosa di più complesso?
In mancanza dei corpi dei tre sovrani, l'unico metodo che consente di dare risposta sensata e ragionevole a tale questione è l'analisi del contesto religioso e simbolico riferito alla concezione ultraterrena degli antichi egiziani.

Prima di Giza

L'analisi delle tombe egizie, condotta in anni di ricerche e scavi, ha evidenziato che il modello piramidale è frutto dell'evoluzione costante dei precedenti modelli di sepolture.
In origine, il defunto era deposto in una fossa in posizione fetale. L'evoluzione a tale elementare modello fu l'erezione di un tumulo sopra la fossa, probabilmente ad indicare il tumulo primordiale da cui ebbe origine il mondo e la vita secondo la credenza egizia. Le prime dinastie vedono la comparsa di tombe monumentali dette mastabe, la cui forma ricorda il palazzo reale: la sepoltura vera, però, rimane in profondità, a dimostrazione che queste sontuose dimore dell'aldilà sono la trasformazione evoluta dei concetti primordiali di tomba.
Secondo quanto assodato dall'egittologia, la piramide di re Djoser a Saqqara fu concepita come grandiosa mastaba dotata di appartamenti funebri sotterranei. A tale originale progetto seguì l'abile trasformazione del mausoleo in piramide a gradoni, la prima della storia egizia.
Dalle considerazioni fatte è evidente l'evoluzione delle tombe del periodo predinastico in monumenti sempre più complessi a forma di tumulo, fino alla nascita della piramide quale espressione massima di tale edificio funerario.
A fronte di ciò, si può ben ritenere che le piramidi rappresentino l'evoluzione architettonica precisa e graduale delle sepolture reali egizie.
Di conseguenza, appare sensato affermare che anche le piramidi successive a quelle di Djoser siano monumenti funebri, un'evoluzione perfezionata del primo modello a gradoni edificato a Saqqara.
A supportare la tesi della destinazione funebre delle piramidi è anche la loro ubicazione, erette tutte sulla sponda ovest del Nilo, la riva in cui tramonta il sole ritenuto il luogo della vita nell'aldilà.

Comparsa delle camere alte nelle piramidi

Nell'architettura egizia la progressiva evoluzione delle sepolture verso il modello piramidale fu accompagnato dall'evoluzione strutturale di tutto il complesso funebre inerente la dimora divina.
Le tombe a mastaba e le piramidi furono integrate da altre strutture di notevole importanza, quali templi cerimoniali e rampe monumentali. La tomba regale non era un monumento a se ma parte dominante di un complesso religioso di vaste dimensioni. Già le imponentissime mastabe a facciata di palazzo dell'età Thinita erano corredate di monumenti collaterali ma con il complesso di Djoser questa impostazione trovò uno sviluppo notevole e segnò una svolta nel metodo di concepire la dimora eterna da parte dei sovrani.
Uno degli elementi architettonici più importanti ed innovativi introdotti, oltre al raffinarsi della tecnica costruttiva, è la realizzazione di stanze a livelli alti nelle piramidi. Se fino a Djoser il mausoleo aveva solo cavità sotterranee, in quelli successivi gli architetti si ingegnarono per creare stanze più o meno grandi al loro interno. Le dimensioni delle camere e la loro alta ubicazione però, rendono la piramide di Khufu unica e davvero singolare: quelle dei successori Khafre e Menkaure hanno camere basse edificate sotto il piano naturale dei monumenti.

Dimore simboliche

Un particolare davvero anomalo è che le camere delle piramidi di Giza non hanno iscrizioni o decorazioni al loro interno.
Gli abbondanti ornamenti presenti in tutti i complessi funerari, svaniscono nelle camere delle piramidi più grosse, come Khafre e Khufu.
I monumenti che circondano le piramidi di Giza erano abbondantemente decorati, addirittura la Sfinge sembra fosse totalmente colorata.
Perché le camere sopraelevate non hanno decorazioni?
Perché all'interno delle due imponenti piramidi che dominano la necropoli non esistono tracce di pitture, incisioni o qualsiasi altro elemento decorativo?
Semplicemente si potrebbe pensare alla profanazione di tali monumenti con l'asportazione dei corpi dei re insieme a tutto il loro corredo funebre da parte dei ladri; in questo caso, però, non ci si spiega come mai la piramide di Sekhemkhet, esempio emblematico, abbia restituito il sarcofago sigillato con tanto di ghirlanda sul coperchio ma senza il corpo!
Di conseguenza, se l'egittologia può provare che le piramidi furono opera di specifici sovrani, è più difficile capire perché furono costruite simili opere vista la mancanza  di corpi anche in strutture ritrovate intatte.
Va ricordato che il mausoleo di Djoser, in alcune sue parti, era finemente decorato e nelle piramidi della V-VI dinastia furono inscritti i famosi Testi delle Piramidi: perché nelle piramidi maggiori di Giza non vi sono decorazioni? L'unica che ne presenta tracce è la piramide di Menkaure il cui sarcofago, andato perduto, sembra fosse decorato a "facciata di palazzo", riprendendo usanze dell'età Thinita.
Ne vanno dimenticate le piccole misure dei sarcofagi, quasi inadatti a contenere un corpo di normale statura, tanto più se mummificato.
La piramide di Khufu è la più anomala in assoluto, forse perché in essa il valore simbolico è dominante? Tombe o qualcosa di più complesso?
La risposta potrebbe essere che le piramidi o le camere al loro interno siano solo dei cenotafi, monumenti simbolici eretti in memoria alla grandezza dei sovrani, mentre i corpi riposerebbero nella vere tombe ancora da scoprire.
A supporto di tale ipotesi sono i recenti studi e teorie avanzate dall'egittologia che vedono le piramidi non come vere sepolture ma solo dimore eterne fittizie, indice della grandezza divina del sovrano.

Proporzioni precise

L'idea che le piramidi, o le camere al loro interno, abbiano solo una funzione simbolica può essere sostenuta anche osservando le particolari misure e proporzioni riscontrate nei monumenti della Piana di Giza.
L'analisi delle dimensioni della Camera del Re della piramide di Khufu ha riservato particolari sorprese. Le misure del suo pavimento sono di metri 10,46x5,23 (20x10 cubiti egizi), mentre il sarcofago lì presente ha una caratteristica davvero strana e unica: il volume esterno di 2.332,8 litri è esattamente il doppio del volume interno che è di 1.166,4 litri.
Com'è evidente sia la camera mortuaria sia il sarcofago ivi ubicato hanno misure precise che includono il concetto di doppio, in quanto un lato del pavimento della camera è doppio rispetto l'altro, mentre il volume esterno del sarcofago è doppio rispetto quello interno.
Il luogo che dovrebbe aver ospitato il corpo di Khufu è strutturato secondo regole precise in cui emerge il concetto matematico geometrico di doppio.

Rampe sacre

L'ipotesi della planimetria Duat, sorprendentemente, conferma l'importanza del concetto di doppio su tutta l'area di Giza, affermando che la necropoli fu edificata in funzione di tale logica.
Partendo da un altro punto di vista, cioè dalle rampe cerimoniali delle piramidi di Khufu, Khafre e Menkaure, si tende a dimostrare come tutto il sito sia stato realizzato applicando tale principio basilare. La grafica evidenzia come le rampe cerimoniali non abbiano un orientamento casuale ma siano disposte secondo le diagonali e la base di un rettangolo.
Dato che la ricostruzione descritta nel libro Osiride Rivelato è frutto di un processo logico ben preciso, appare improbabile la casualità di tale forma geometrica.
L'incrocio delle diagonali (rampe delle piramidi di Khufu e Khafre) indica il punto medio di un rettangolo; emerge il concetto di doppio presente nelle misure della Camera del Re. La cosa sorprendente è che, applicando la divisione sull'intera necropoli secondo uno schema suggerito dal libro dell'Amduat, il punto medio si ripete fino alla piramide di Menkaure. La logica del doppio, quindi, è presente nella Camera del Re sia nelle sue dimensioni sia in quelle del sarcofago e tali proporzioni si ripetono sull'intera Piana di Giza attraverso le rampe.


Ricostruzione schematica parziale dell'Ipotesi della planimetria Duat

Dimensioni stabilite

Le proporzioni appena analizzate non sono le uniche a nascondere il concetto di doppio dato che anche le misure esterne delle tre piramidi celano tale singolarità.
Il monumento di Menkaure ha un perimetro di 432 metri, vale a dire che il suo lato base è di 108 metri. La logica del doppio si ripete se analizziamo il lato base della piramide di Khafre che è di 216 metri, esattamente il doppio rispetto a quello della terza piramide. Questa è un'altra dimostrazione di come, con ragionevole certezza, si possa affermare che le dimensioni delle tre piramidi non siano casuali ma rispondano a misure precise impostate sul principio del doppio: ma il doppio presuppone il concetto religioso del Ka importantissimo per gli antichi egizi!


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Duat, l'Antico Egitto tra Storia e Mito:
alla scoperta della Civiltà Egizia tra egittologia e misteri.
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