Scheda 22
Gebel
Gebel è un termine che significa montagna, collina o altura. Di origine araba, è divenuto di uso corrente soprattutto perché associato a località, promontori sede d'importanti testimonianze archeologiche, resti di monumenti edificati su alture rocciose che come isole emergono dalle sabbie desertiche. Inselberg è il termine di origine tedesca con cui sono chiamate queste colline isolate dalla sommità piatta. Molti di questi luoghi arroventati dal sole conservano templi, monumenti e manufatti di bellissima fattura, testimoni del passato di una grande civiltà che è allo stesso tempo concorrente, sorella e tutt'uno della millenaria civiltà faraonica: quella Nubiana.
Gebel Geili
Alta Nubia, Gebel Geili, Gebel Qeili - 15°30' N, 32°47' E
Il luogo è interessante perché vi si trova il più tardo documento noto di faraoni meroitici.
Gebel Geili è un affioramento granitico situato a est di Khartum, a circa 150 Km dal Nilo Azzurro, dov'è presente un'incisione, molto deteriorata, di re Sherkarer (12-17 a.C.). Il sovrano, in
atteggiamento guerresco, tiene e calpesta alcuni prigionieri dinanzi a una divinità il cui viso è rappresentato di fronte. Tale divinità è forse l'aspetto solare di Apedemak, un dio leone simbolo di guerra e regalità il cui massimo culto si ebbe in epoca meroitica. La divinità, raffigurata con il disco solare, è in atto di porgere a Sherkarer un mazzo di grano, simbolo di abbondanza e fecondità.
Gebel Dosha
Alta Nubia, Gebel Dosha - 20° 28' N, 30°18' E
Sulle pareti a strapiombo sul Nilo di un'altura, è arroccato, nel suggestivo paesaggio, un santuario rupestre di Tuthmosis III. Praticamente uguale al piccolo tempio di Ellesiya, dalle forme semplici ed eleganti, il luogo era dedicato al re divinizzato Senusert III (XII dinastia), alla dea Hathor e Horus, come testimoniano i malconci bassorilievi che mostrano Tuthmosis III mentre reca offerte.
Sulle pareti rocciose intorno al tempietto c'è la grande e importante stele di Amenemope, viceré di Kush all'epoca di Sethy I (XIX dinastia). L'importanza è data dalla rarità della preghiera incisa, in cui il personaggio chiede successo e prosperità per sé e sono indicati i confini del Regno al tempo di Sethy I che erano, al nord Retenu (Medio Oriente) e a sud Kenthennofer (Alta Nubia).
Moltissime sono le stele di varie dimensioni presenti, alcune di pochi centimetri, vere miniature, così come le statue che, dai resti, si evince che dovevano essere molte.
Gebel Barkal
Alta Nubia, Gebel Barkal, Karima - 18°30'N, 31°47'E
Gebel Barkal è il nome di un'inselberg, un'altura, una formazione rocciosa che si alza dal deserto con la sua cima piatta a dominare il livellato paesaggio circostante. Alta un centinaio di metri era la "Montagna Pura" di Amon.
Non a caso ai suoi piedi era insediato il centro religioso di Napata, la capitale di Kush, probabilmente fondata dagli egizi del Nuovo Regno. Il sito è ricco di templi, sacrari e palazzi reali, tra i quali vanno citati il Grande Tempio di Amon, quello di Amon e Mut, vari santuari, il palazzo reale del Regno di Napata con gli annessi templi e i viali di arieti.
Sul lato ovest di Gebel Barkal sorge la vasta necropoli, sede delle più belle piramidi nubiane, risalenti al periodo in cui la capitale da Napata fu trasferita a Meroe.
La "Montagna Pura" di Amon fu l'Olimpo dei Nubiani, il cuore religioso della Nubia per 1900 anni, più di quanto lo fu Tebe per l'Egitto.
Fortunatamente, varie missioni di scavo si susseguono nell'antichissima capitale nubiana, svelando i misteri di un passato davvero glorioso.
Gebel Adda
Bassa Nubia, Gebel Adda, Abu Oda, Abu Hoda o Abahuda - 22°19'N, 31° 39' E
L'altura, oggi sommersa dal Lago Nasser, sorgeva vicino al villaggio di Abu Oda ed era sede di un santuario rupestre opera di Horemheb (XVIII). Dedicato ad Amon-Ra e Thot di Hermopolis fu trasformato in chiesa con l'avvento del cristianesimo. Fortunatamente, ai tempi della costruzione della diga di Assuan e la formazione del Lago Nasser, per salvarlo dalla sommersione fu smontato e ricostruito vicino i templi di Abu Simbel.
Gebel Sheikh Suleiman
Alta Nubia, Gebel Sheikh Suleiman - 21°5' N, 31°13'E
Ubicata vicino la seconda cateratta, la collina Gebel Sheikh Suleiman è nota per il ritrovamento di un importante documento rupestre, oggi conservato nel Museo di Khartum, in cui è raffigurato re Djer (I dinastia) mentre celebra una vittoria sui Nubiani: è il più antico documento del genere trovato in Nubia risalente all'epoca dinastica.
Si è ipotizzato che le iscrizioni potessero appartenere a capi nubiani, ma studi approfonditi hanno sancito quasi definitivamente l'appartenenza del documento al re egiziano, ipotesi confermata anche dalle molte raffigurazioni di scorpioni presenti sulla collina, certamente in stile egizio, forse opera di re precedenti all'unificazione delle Due Terre. Dalle scene guerresche dell'incisione si capisce che Djer si spinse sino alla 2° cateratta del Nilo, occupando i territori e sottomettendo le genti del luogo, scene descritte nel documento in cui prigionieri e feriti indigeni dominano l'incisione.
Fine